La Hall of Fame dello sport italiano, le storie delle piu' memorabili imprese degli atleti azzurri

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Il Moro di Venezia

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Il Moro di Venezia durante la finale di Coppa America (© Gilles Martin-Raget) Il Moro di Venezia durante la finale di Coppa America (© Gilles Martin-Raget)
Nel 1992 l'America's Cup è in programma a San Diego. Per la prima volta l'Italia si presenta guardando al successo finale; Raul Gardini porta il Moro di Venezia in rappresentanza della Compagnia della Vela di Venezia. Nell'impresa è stata investita la strabiliante cifra di oltre 100 miliardi di lire. Gardini ha scelto l'argentino German Frers per disegnare le barche e come skipper l'americano Paul Cayard, già campione mondiale della classe Star.
Le notevoli differenze di dimensione tra le diverse barche dell'edizione 1988 avevano portato a furiose polemiche e 2 anni di strascichi giudiziari.
Questa è la prima edizione in tutte le barche partecipanti devono appartenere alla neonata IACC (International America's Cup Class).
a questi scafi si chiede velocità e spettacolarità, sono il 20% più lunghi (75 piedi la lunghezza), il 34% più leggeri e con il 66% in più di superficie velica.
Degli otto sfidanti arrivano alla semifinale di Louis Vuitton Cup giapponesi, francesi, neozelandesi e italiani. Il Moro di Venezia e New Zealand hanno ragione degli avversari senza troppi problemi. Il giorno di Pasqua inizia la finale.
New Zealand si porta sul 3-1, fino a quando le proteste del team italiano non portano la giuria a deliberare l'irregolarità del bompresso fino ad allora utilizzato dallo scafo timonato da Rod Davis. Questo segna una svolta; arriva il 3-3 ed i neozelandesi fanno esordire un giovane e promettente skipper Russel Coutts, ma il risultato non cambia ed il consorzio italiano vola in finale di Coppa America.
E' la prima volta per una barca europea dall'inglese Sovereign nel 1964. Il Moro di Venezia è anche il primo consorzio non anglosassone a centrare la finale nell'intera storia della competizione.
Per la vittoria finale resta da sfidare America 3 del miliardario di Kansas City Bill Koch, che ha affidato il timone all'espertissimo Harry Buddy Melges. Alla pari di Gardini Koch ha investito cifre incredibili per l'avventura in coppa America; America 3 conquista la nomina a Defender battendo Stars & Stripes di Dennis Conner, l'uomo che era andato a riprendere la coppa in australia e l'aveva difesa nel 1988.
Anche se le velocissime barche americane hanno la meglio dei velisti italiani con un rotondo 4-1, quella del 1992 resta la prima Coppa America giocata da protagonista per un team italiano.